Durante il corso biblico si è svolto un laboratorio, che prevedeva questi passaggi:
1- pensare a una persona, morta dal almeno 20-30 anni che fosse stata per noi un/una maestro/a
2- decidere un tratto della sua personalità da voler far conoscere ai posteri
3- pensare a un episodio emblematico della sua vita adulta che mostrasse quel tratto
4- scrivere una vicenda della sua infanzia che “prefigurava” l’uomo/la donna che sarebbe stato/a
Ecco alcuni risultati:
STORIA 1: Aveva tredici anni, Sauro, quando scoppiò la guerra. E doveva lavorare, anche se molto giovane (quasi ancora bambino, si direbbe oggi), oltre che andare a scuola, per aiutare a mantenere la famiglia: la madre e i fratelli; perché il papà era stato chiamato alle armi.
Nonostante la guerra, il paese decise di festeggiare comunque la festa del santo patrono e di attribuire un premio al bambino o alla bambina delle scuole che avesse fatto il disegno più bello. Sauro venne incaricato di portare i disegni dei bimbi alla “giuria”, che avrebbe dovuto scegliere il più bello.
Quando andò in classe, per raccoglierli, ne trovò parecchi, alcuni anche molto belli. Solo una bambina del paese aveva lasciato il foglio bianco. La bambina si chiamava Anna ed era un po’ strana, soprattutto aveva un problema sin dalla nascita alla mano destra, che le impediva di fare tutto quello che voleva. Sauro le si avvicinò e le chiese perché non avesse disegnato nulla. “Non riesco, lo sai, con questa mano offesa – si diceva così, allora, a casa della bambina – e poi non voglio fare brutta figura“
“Ma non va bene, così: – esclamò Sauro – se non fai anche tu il tuo disegno, mancherà un pezzo alla nostra storia e sarà un pezzo unico, quello che solo tu puoi fare“.
Anna sorrise, prese la matita con la mano sinistra e fece il suo disegno.
Quel giorno del 1940 Anna vinse il premio: il suo disegno era il più bello.
E da quel giorno, anche se era ancora una bambina, prese sempre sul serio tutto quello che capitava nella sua vita, pensando che era unica. Senza, sarebbe mancato un pezzo alla storia…
STORIA 2: Collanto che giocava in una corte a Venezia con altri bambini, lasciata libera tutto il giorno. Di una famiglia numerosa, a 8 anni la madre muore e lei si ritrova a essere la maggiore di 5 figli. Finito il tempo dei giochi, ora deve fare da mamma ai suoi fratellini. Il padre si aspetta molto da lei e la tratta più che altro da adulta.
Lei, oltre alle faccende di casa, si occupa pure di consolare i fratellini quando piangono. A lei manca molto questo aspetto, vorrebbe pure lei essere compresa, ma nessuno si accorge di questo desiderio. Diventerà, via via che cresce, sempre più attenta ai malesseri dei suoi familiari e da adulta manterrà quella caratteristica.
STORIA 3: Quando andava a scuola preferiva trascurare i compiti per andare ad aiutare i contadini anziani che non avevano parenti che li aiutassero nel badare alle bestie nei pascoli.
Era anche un ragazzo coraggioso nel difendere ragazzi/amici dai “bulli”.